Fare la scarpetta: un gesto tipicamente italiano
di Brenda Bimbi
C’era una volta una scarpetta di cristallo…
“Mi raccomando Cenerentola, a mezzanotte l’incantesimo svanirà e la carrozza tornerà a essere una zucca…”
Non ho mai capito come abbia fatto quella ragazza a ballare tutta la sera con delle scarpe così scomode, ma questa è tutta un’altra storia: la scarpetta di cui ti voglio parlare non è una piccola scarpa ma un gesto da golosi, un segno di apprezzamento e gratitudine, qualcosa di liberatorio.
Forse a qualcuno potrebbe sembrare poco elegante, ma è talmente diffuso che anche il Galateo delle buone maniere lo approva.
Che cosa significa fare la scarpetta? Pulire il sugo che rimane nel piatto alla fine del pasto con un pezzo di pane.
Perché lo facciamo? Perché quello che abbiamo mangiato era buonissimo e non vogliamo sprecarne neanche un po’. Al ristorante o a casa, la scarpetta è sempre apprezzata da chi ha cucinato, proprio perché esprime il nostro gradimento: preferibilmente usiamo la mollica (cioè la parte morbida) del pane fresco che si inzuppa più facilmente e ci permette di raccogliere bene il cibo. Attenzione anche al tipo di pane: quello toscano (senza sale) è forse il più adatto, meglio comunque non usare dei pani speziati.
Ma perché si dice fare la scarpetta? L’etimologia è incerta ma sembra quasi sicuro che derivi dai dialetti del sud Italia: a Roma questo modo di dire era già diffuso nell’Ottocento, oggi è molto comune in tutta la penisola. Secondo l’Accademia della Crusca potrebbe derivare dal siciliano “scarsetta” cioè scarsità, mancanza: chi ha “scarsetta” di cibo, chi ha fame, pulisce a fondo il piatto. La stessa parola e con lo stesso significato si ritrova anche nel dialetto napoletano. Un’altra ipotesi divertente ci porta invece in Abruzzo, dove “scarpetta” significa “passeggiata” e potrebbe quindi riferirsi al percorso del pane nel piatto. Sempre in Abruzzo inoltre “scarpetta” è una specie di panzerotto, un pane ripieno di sugo. Dunque, ognuno ha il suo sugo preferito, la salsa di pomodoro (pommarola), il ragù, il pesto alla genovese, il sugo alla Norma, il sugo alla Carrettiera, l’amatriciana, alla puttanesca, all’arrabbiata, il sugo finto, alle vongole, alle verdure… ma l’importante è fare la scarpetta alla fine.
Link per letimologia secondo l'Accademia della Crusca https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/in-italia-facciamo-la-scarpetta-anche-senza-conoscerne-lorigine/22210